DIARIO DI UN’AULA

Pubblicato 19 luglio 2016 da Il Blog di Giulia Guerra

14 settembre 2015

17816337-Illustrazione-vettoriale-di-una-classe-vuota-Archivio-FotograficoCara Farah,
eccoli, arrivano finalmente! Se solo anche tu li potessi veder correre verso l’ingresso! Quanti ne arrivano, da un cancello e dall’altro. Che divertimento! Come sono sciocchi, pensano di riuscire ad arrivare in orario, invece la maggior parte è già in ritardo. Mia cara Farah, sono le otto meno due minuti e io mi posso godere qualche istante di pace. Non te ne ho mai parlato, ma essere un‘aula è un lavoro faticoso. E’ terribile sentire tutti i giorni urla provenienti dai professori e, specialmente dagli alunni. Forse, il mio, è uno dei lavori più difficili al mondo. Sai sopportare quegli scalmanati non è facile. Mentre i professori sono costretti a tollerarli per una, massimo due ore al giorno, le mie povere orecchie devono subire grida, critiche e parolacce tutte le mattine. In fondo però mi sono mancate quelle pesti. L’estate è stata così noiosa, nessuno è venuto a trovarmi, solo una ragazzina che si era dimenticata un libro sotto il banco. Almeno, per tre lunghissimi mesi, nessuno ha scritto sulle mie pareti o ha buttato a terra trucioli di gomma e di matita. Ma, i momenti passati con gli studenti, sono stati i migliori. Oh, sono arrivati! Quest’anno sono la 2a D. Non ci crederai ma, questa, è la stessa classe dell’anno scorso. Si, quei ragazzi sempre allegri e pasticcioni di cui ti scrivevo ogni giorno. Purtroppo ti devo lasciare, non voglio perdermi lo show. A quanto pare la professoressa di musica è partita con la prima strigliata. Ne vedrò delle belle ma, tranquilla, te ne parlerò dopo. A presto

                                                                                                             Bretta

Cara Farah,

sono  le undici e quarantacinque, mancano dieci minuti prima del suono della campanella e quindici perché questo primo giorno di scuola finisca. Sono tutti felici, anche se non si dovranno abituare al fatto di uscire alle dodici. Dopotutto, dalla settimana prossima saranno costretti a fare cinque ore di lezione piene. Sono stata così felice di rivederli e di rivedere i loro guai, di poter sentire le loro voci emozionate e i loro gridolini di disperazione per questo nuovo anno scolastico. E’ ancora il primo giorno e già ci sono stati due o tre ragazzi che hanno fatto esasperare la professoressa di musica con domande e affermazioni stupide. Per alcuni, invece, era come se non esistesse. Per fortuna è arrivata la professoressa di lettere che ha calmato le acque ed è stata subito gentile. Ricordo ancora la prima volta che è venuta, ma parlo di anni e anni or sono. Con il suo profumo era riuscita ad incantarmi. Beh, ce l’ha fatta anche quest’anno. Quanto le vorrei chiedere che profumo usi, purtroppo non ho la bocca e, anche se ce l’avessi, non riuscirei a spruzzarmelo addosso. Alla terza ora, invece, è venuta la professoressa d’inglese con un mare di notizie e cose da fare in questo nuovo anno. Ti dico, a me l’inglese non è mai piaciuto. Lei, però, me lo ha fatto amare! I LOVE ENGLISH. Alla quarta e ultima ora è venuto il professore di arte. Eccolo tuttora a controllare uno a uno gli studenti e a elencare una serie di cose da portare. Anche lui riesce a tenerli in riga con il suo umorismo, o forse con alcuni toni che certe volte ha.

Comunque tre, due, uno….driiiiiiin! A quanto pare questo primo giorno è finito e non è neanche andato male. Ti scriverò stasera o domani. Ti voglio bene! A presto

                                                                                                                      Bretta

 

1 Dicembre 2015

Cara Farah,

come  sono triste oggi! Non te ne ho voluto parlare ieri perché non ne avevo il coraggio. Mi ero divertita tanto con quelle adorabili pesti e con i loro scherzi ai professori che non volevo rovinare tutto. Invece, ci sono riusciti il aula-con-limvicepreside e i collaboratori. Da quanto mi ha detto l’aula LIM, per via di una ragazza che si è fatta male al piede, la 2a D si trasferirà al piano terra e da me verrà la 3a C. Proprio ora che mi stavo affezionando, ecco questa nuova classe. Delle mie amiche hanno detto che sono terribili, danno sempre fastidio e non ascoltano nessuno. In realtà non so se la palestra e l’aula magna mi abbiano detto la verità; spero di no, ma tanto fra pochi minuti lo scoprirò. Se solo avessiAula magna potuto, avrei detto a quella seconda quanto tenessi a loro. Invece niente! Fino alla fine dell’anno non potrò rivederli e chissà se torneranno. Ah, finalmente! Ecco, la porta si sta aprendo, spero che entri la professoressa di musica…..no! La professoressa di matematica: il martedì lei viene alla quarta ora e non alla prima. Sempre molto seria e seguita da diversi ragazzi, troppo alti per essere i miei “ciccetti”. A quanto pare, né l’aula magna né la palestra si sbagliavano! Addio mia adorata 2a D, addio! Addio a voi e alle vostre grida, ai vostri scherzi e a tutto quello che abbiamo vissuto. Spero tanto che anche loro siano tristi quanto me! Ma ora, silenzio, la lezione sta per iniziare! Con molta tristezza ti saluto. Ti voglio bene!

                                                                                                                    Bretta

 

                                                                                                                      1 marzo 2016

Cara Farah,

che  giornata oggi! Non ce la faccio più con questa classe. Oggi sono esattamente tre mesi che si trova qui da me. Si, solo tre mesi. Possono sembrare tanti, ma rispetto ai quattro che ne mancano sono davvero miseri. Oggi mi hanno fatto venire il mal di testa, specialmente all’ultima ora con il professore di tecnologia. Ma come faceva Bretta a sopportarli?! Sono, sono…..delle PESTI! Preferivo di gran lunga la 3a C, mi stavo abituando a loro ed erano pure più simpatici! Non solo fanno caos ogni giorno, ma sono così odiosi: fanno battute stupide che non fanno ridere nessuno. La 3a C, invece, era molto spiritosa. Non pensare che io stia esagerando, Farah, non è così. Se avessi braccia e mani li classe-1b-0031butterei fuori uno ad uno. Con le mani? Ma che dico, un bel calcio è quello che ci vuole. No, no, scherzo, non sono cattiva. Il fatto è che tecnologia è la mia materia preferita e oggi non mi hanno fatto capire niente. Ma non è solo questo. La cosa che mi fa più arrabbiare è quando scrivono sui muri e quando giocano a calcetto con una palla di carta stagnola. Basta! Spero proprio che questi mesi passino in fretta. Un bacione e…..ciao!

                                                                                                                                  Clara

 

 

 

 

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